mercoledì 28 marzo 2012

Nel mio cercare...

Manichini a...Mentone


L'incredibile autunno sfiorato
non conduce a parole ma a foglie:
uno sbuffo di vento e il pensiero
già si china ed affonda alla terra.
È l'istante più muto del Tempo,
quando seme e radice s'incontrano a frutto.

Riyueren


Curve




Il mio sguardo è una radice che affonda nelle terre del reale e si nutre della linfa dei sogni.


Primavera

lunedì 26 marzo 2012

Van Gogh e il viaggio di Gauguin - mostra a Palazzo Ducale, Genova

Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Petali e odori
Tutti li abbraccia il vento.
Nido di foglie.

I colori del viaggio.
Sfumature del cuore.

Riyueren


Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Quando ho chiesto il permesso per fotografare mi hanno risposto che non era possibile..."se vuole le foto, c'è il catalogo".
Ma per me i quadri così come si vedono sui cataloghi delle mostre sono come le farfalle infilzate: i quadri esistono, sono vivi, solo in rapporto con la luce ( e le ombre) dello spazio, anche se provvisorio, che li ospita, ed è così che io li avrei fotografati, come faccio sempre.

Ora mi trovo in difficoltà: sono costretta a portarvi con me sulle parole soltanto... e questa mostra è così immensa, così meravigliosa... mi è scoppiata dentro un'esplosione di emozioni multiformi: ad un tratto è stato come se, mentre percorrevo le varie sale, si staccassero dai quadri dei frammenti di colori e di anima... quei frammenti entravano a far parte di me, colmando gli spazi ancora vuoti del mio viaggio.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin

Sì, perché questa è una mostra sul Viaggio, una parola-anima, troppo grande per essere espressa in parole normali, una parola-seme che cresce al mio interno da sempre e che non so ancora dove mi condurrà.

Mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Non ho voluto servirmi dell'audioguida (mi hanno detto che è davvero molto ben fatta): ho preferito avere in me il silenzio, come guida e compagno. Del resto i miei viaggi sono sempre stati così.

E nel silenzio ho potuto ascoltare meglio la luce: da una sala all'altra era come se un filo luminoso mi guidasse dolcemente legando ai quadri il mio sguardo ed ogni quadro era uno specchio che mi guardava dentro.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Così sono stata colore e luce, silenzio... e me stessa: armonia pura, un fiume calmo.Emozioni. Onde. Respiro. Un procedere lento, dalla ricostruzione della camera di Van Gogh, così quieta e raccolta...passando per le opere (o dovrei scrivere le anime?) di Turner, Bierstadt, Homer, Rothko, Monet (per citare gli autori che mi hanno emozionato, arricchito, di più)...ti dà la misura dei viaggi dell'anima: sconfinati, come gli orizzonti.

Mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin


"Da dove veniamo, Chi siamo, Dove andiamo?" questo si è chiesto Gauguin e questo ha scritto e poi dipinto sul suo quadro immenso, da lui definito "il sontuoso mantello dei miei sogni" che già da solo vale l'intera mostra: viene esposto per la prima volta in Europa, proprio qui da noi, in Italia, a Genova ... arrivato nei giorni dell'alluvione.

Qui il blu non allontana, ma... immerge. Un mare di colori.. e tu sai che all'interno le correnti sono fortissime. 


Ci sono viaggi estremi, viaggi che non hanno un costo come noi lo conosciamo, viaggi che si pagano in altro modo..con la solitudine, quando va bene...o con la vita, quando la strada è così tormentata da arrivare a piagarti l'anima.

Mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Ad un certo punto, quasi al termine della mostra, in una stanza molto scura, un solo quadro, un autoritratto di Van Gogh esplode di luce, ti incendia lo sguardo di quello stesso fuoco che vedi nei suoi occhi... e ti domandi che cosa hanno visto, che tu non riesci a vedere... non ancora...e intanto la luce dilaga dentro di te, spezza i tuoi confini: ho pianto anche stavolta.

Alla fine della visita ti riscopri tornata a riva, pulita, innocente: un petalo, un odore abbracciato dal vento che è un respiro di anime ormai lontane. Anime che si sono consumate nel tentativo di spiegare a loro stesse e a noi che cosa sono la Vita e la Bellezza quando camminano fianco a fianco.

Mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Ho comprato il catalogo, edito da Linea d'Ombra: non l'ho fatto per le foto dei quadri, ma per le parole di Marco Goldin, che già avevo apprezzato a suo tempo nel visitare la mostra Paesaggi della Luce del Maestro Nunziante.

Qualcuno ha scritto che questo non è semplicemente un catalogo, bensì un saggio: io mi sento di scrivere che è molto di più ancora...è Poesia ed insieme un grande atto d'amore. Consiglio a tutti, soprattutto se per motivi logistici non possono visitare questa mostra, di procurarsi almeno il catalogo..credetemi, ne vale la pena.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin


Vorrei terminare questo post in cui non sono riuscita a comunicare nemmeno una briciola di quello che ho visto, con un sunto delle parole di una lettera di Van Gogh al fratello Theo, in cui si difende dall'accusa di essere uno sfaccendato: lui non è uno sfaccendato per pigrizia, lo è controvoglia, perché è come prigioniero di qualcosa, sente istintivamente che dovrebbe fare, agire, ma non sa come...e si paragona ad un uccello in gabbia, che a tratti sente in sé il richiamo della natura, il nido, la migrazione...ma disperato sbatte contro le pareti della sua gabbia, pazzo di dolore mentre un uccello di passaggio lo guarda con disprezzo, pensando che in gabbia lui viva di rendita. 
Nulla del suo tormento appare al di fuori, apparentemente è felice nella sua gabbia, al sole: i bambini che ce lo tengono non comprendono, "in fondo non gli manca nulla".


Nulla, tranne la libertà.


ps. La lettera la troverete esposta alla mostra e anche nel libro che ne raccoglie ben 150, edito anch'esso da Linea d'Ombra.

Van Gogh e il viaggio di Gauguin

sabato 17 marzo 2012

Vite di cartapesta

Panchina

Ho visto corpi seduti e sedie vuote:
ancora di più era vuoto lo sguardo.
Altri corpi restavano in piedi, affamati,
su scarpe di noia - e ventagli a sbadiglio.
Poi la polvere è entrata - la porta era aperta-
e le maschere sono cadute: il vento le ha prese
giocando lontano gli odori-i pensieri mostravano l'orlo
e le bocche scucite ridevano finte.
C'era un cane, ma di noi era quello che meno puzzava.
Un cane amoroso, non aveva diritto alle sedie.
Lui posava il suo muso al padrone e muto com' era
a suo modo cantava negli occhi:
era l'unico a dire qualcosa.

Riyueren

I Pavoni

Tanka Primaverile

Seasons

Tiepida luce
Di passi silenziosi.
Rami di sole.

A pensieri dorati
Fiorisce il mio respiro.

Riyueren

Seasons

martedì 13 marzo 2012

Il Pettirosso



Semplicemente per condividere l'emozione che il mio piccolo amico mi regala da un mese a questa parte.

sabato 10 marzo 2012

Domande di sabbia

Domande di sabbia


Nella discesa
incontro l'orizzonte.
Scorro a me stessa.

Onda, cercavo il mare.
Inutile domanda.

Riyueren


Domande di sabbia


... altra acqua scorre al di sotto del fiume: abbracciata al silenzio, levigata dal suo scorrere, canto nel cuore.

La mia discesa, che a volte è in caduta e non in semplice cammino, mi porta all'orizzonte...forse diventa una caduta quando io non voglio andare e m'impunto.

Come possa un orizzonte trovarsi giù, dentro, nel profondo, nell'oscuro, mi lascia senza parole, quasi senza respiro.

Domande di sabbia

Domande di sabbia s'infrangono sulla mia conchiglia, quel guscio che pensavo fragile e invece mi sta portando sicura al mio interno.

Sono quelle domande inutili, impronte che non restano, fanno solo un po' male quando ti camminano sopra..

Domande di sabbia


Ero un'onda che cercava il mare: andavo in giro chiedendo dove fosse. Qualcuno ha riso. Qualcuno ha guardato da un'altra parte. Qualcuno si è offerto di farmi da guida... e mi sono trovata infilata in un secchio: per mia fortuna nessun recipiente può "contenermi", perlomeno non tanto a lungo... alla fine trabocco, perché il destino dell'acqua è scorrere.

Domande di sabbia

L'orizzonte s'intravede come un bagliore lontano, oltre il buio.

Non faccio più domande: so dov'è il mare.

Semplicemente scorro... a me stessa.

Domande di sabbia

giovedì 8 marzo 2012

Non per un giorno ma per sempre

Festa Donna_22048Riyueren web


Negli occhi di una donna c'è il domani,
il sempre della vita e della Terra.

Nel cuore di una donna c'è il ricordo,
un seme di orizzonti nel silenzio.

Corpo di donna, anima di luna.
Mani di donna, ali di farfalla.

Riyueren

8 marzo



Nulla è tutto bianco o tutto nero: esistono infinite sfumature tra l'oscurità e la luce, così come esistono infinite sfumature all'interno di uno stesso colore.

Gli esseri umani non sono certo diversi dal mondo che li circonda e del resto sono l'uno lo specchio dell'altro.

Noi donne, nonostante ci sia ancora chi pensa il contrario (e agisce di conseguenza) siamo esseri umani, quindi siamo multiformi e soprattutto multicolori. E così è il nostro mondo: quello interiore, in special modo, che spesso è costretto a rimanere nascosto ( a volte abbandonato proprio da noi, prima ancora che da altri).

Festa Donna_21991Riyueren web


Io non amo le feste, non certo quelle "comandate" e sicuramente non quelle di un giorno.

Così oggi ho diverse "visioni" (fotografiche e non) per i viandanti di Cruna.

Alcune non sono belle e non solo perchè realizzate col telefonino,  ma perché esprimono inquietudine e rabbia, altre le troverete dolci...ma anch'io sono così e quello che faccio non può essere diverso da quello che sono.

Mimosa

Oggi si ricorda, anzi, in parte si è persa la memoria, un fatto gravissimo, a cui come sempre ogni giorno se ne aggiungeranno altri. Donne violate nell'anima e nel corpo, nella loro vita lavorativa e artistica...e da domani...tutto ricomincerà esattamente come prima..non ha mai smesso, direi, non smetterà neanche oggi, purtroppo.

Mimosa

Mimosa

In questo giorno io scelgo di onorare tutte le donne attraverso il mio ricordo delle donne della mia famiglia.

Sono state donne forti ancorché silenziose: Giustina, Maddalena, Benedetta,Annamaria, Maria, Rosa e tutte le altre di cui non so il nome.

Donne web

Le donne che ci hanno generato attraverso il tempo sono vive in noi, ancora vivono attraverso di noi: cerchiamo di vivere non solo per noi, ma anche per loro.

Festa Donna_22007Riyueren web


Voglio condividere qui il bellissimo video con le altrettanto stupende parole di Mara Bagatella. Dedicato a tutte noi.



8 Marzo

Questo video, per ora. Lo condivido da Facebook dove lo hanno dedicato a me e a tutte noi.
... a stasera, per qualcosa di mio.



e anche questo



martedì 6 marzo 2012

Il Dono

Il Dono


Come rivestiamo la nudità dei nostri corpi con abiti, così rivestiamo di parole le nudità inesplorate delle nostre anime.

Ci troviamo, a volte, ad indossare maschere, che siano di stoffa o di suoni poco importa: forse ci vergogniamo delle nostre nudità, dei nostri vuoti.

E ci abituiamo, anche, ad avere abiti, a vestire parole: abiti che spesso sono inadeguati, troppo pesanti o stretti... parole che dovrebbero dare una forma, una bellezza a quell'inesprimibile che un po' ci abita un po' ci viene a trovare... parole che spesso diventano argini, sbarre di gabbie dorate, invisibili ma ben presenti nelle nostre vite.

Il Dono


Ci adattiamo a non cercare, ci accontentiamo del dolore quotidiano e lo chiamiamo con molti, troppi nomi, per contenerlo, per allontanarlo da noi.

Perdiamo così il senso del sacro e della meraviglia: diamo per scontato gli abiti, le parole e il loro significato più profondo.
Accade quindi che parlare del Dono o rappresentarlo visivamente con un'immagine si trasformi in un'impresa insormontabile, come scalare una montagna.

Ci troviamo a dover distinguere il Dono dal Regalo, dove quest'ultimo presuppone una spesa, un acquisto di un bene anche se non ce lo teniamo per noi (un po' come per il tema della Solidarietà: se viene pagata, non è solidarietà, non è volontariato, è un servizio, un lavoro).

Il dono implica la gratuità, donare significa dare qualcosa di nostro, o meglio, qualcosa di noi.

Il Dono

Altri lo hanno scritto e detto molto meglio di me, probabilmente perché lo hanno anche vissuto meglio. Gibran, per esempio:
"Donerete ben poco se donerete i vostri beni. È quando fate dono di voi stessi che donate veramente."

Altri hanno donato non tanto quello che avevano ma quello che erano, la loro stessa vita, penso a Padre Kolbe, a Salvo d'Acquisto.

Ho riflettuto a lungo sul Dono, con quali parole descriverlo, come offrirlo qui, come farlo vedere donandolo attraverso i miei occhi.
Il Dono
E sono giunta alla conclusione che il Dono è grande, molto più grande di ogni parola, più protettivo e splendente di qualsiasi abito.

Il Dono

Perché tutto è Dono. Tutto. Paradossalmente anche il dolore può esserlo, perché spesso la crescita più grande avviene attraverso di esso, come quando il seme si spacca per generare il frutto.

goccia di rosa

È Dono tutto quello che noi umani diamo per scontato: una goccia d'acqua sul petalo di un fiore, una conchiglia accarezzata dal mare, una carezza che un'artista di strada fa al suo cane,un Pierrot che offre la sua rosa al Carnevale di Venezia, un bacio, una cavalla col suo piccolo, un pettirosso amico, due mani che si sostengono,una vita che nasce.

Il Dono

Carnevale a Venezia


Il Dono

Pettirosso

Il Dono

Il Dono

Molti Doni sono deposti in silenzio davanti ai nostri occhi e dentro al nostro cuore (il vero Dono non fa rumore, tutt'al più è un canto come quello degli uccellini).

Il Dono

Il Dono

Non chiediamoci chi o che cosa sia il Donatore, non chiediamoci da dove provengano i Doni della e nella nostra vita: doniamoceli semplicemente l'un l'altro.

Anche la condivisione è un Dono.

Il Dono

venerdì 2 marzo 2012

Self Portrait

A little' me


Dentro di me procedo in limpidezza:
mi son scavata a cuore e le mie rive
ho seminato d'acqua e di silenzi;
gli argini poi li ho risommersi tutti:
curve di luna segue la mia stella.

Riyueren


... mia piccola bambina ferita, non è più tempo di dolore, ma di consapevolezza, anche se nel silenzio. Guarda: le tue lacrime sono diventate gocce di luce e nella tua ombra crescono margherite... e luce ed ombra sono un abbraccio, il mio abbraccio per te.
Il dolore, quando va via, lascia una strada nell'anima: un sentiero luminoso, un solco per il seme che siamo diventate.
Non aver paura di camminare da sola: ci sono anch'io. I miei passi sono i tuoi passi. La mia casa è la tua casa. Il tuo sogno è il mio sogno.

A little' me